Elaborare un pensiero richiede tempo, valutazioni, delle volte anche studio. Nell’immediatezza di un avvenimento tutte le elucubrazioni sono fini a sé stesse. Arriverà il momento del pensiero logico, della critica disinteressata, dell’analisi storica, ma oggi è tempo solo di ringraziare.
È il 22 marzo 2024, un carosello di foto su Instagram si apre con l’iconica immagine di Pierpaolo Piccioli circondato dai preziosissimi artigiani di Maison Valentino, durante i saluti al termine dello show Château de Chantilly Haute Couture FW 23-24. Al primo sguardo è impossibile negarsi dal lasciare un like, perché quella immagine ha segnato moltissimo la cultura moderna. Un po’ come quando si ha davanti il David: è infattibile scorrere avanti senza prendersi qualche minuto per ammirarne la meraviglia.
Il carosello prosegue con una serie di immagini che, come la “divisa” del suo team a cui Piccioli ci ha abituato nelle sue apparizioni pubbliche, rimarranno impresse negli annali di moda, dicendo così addio a Maison Valentino. Non succede spesso, ma neanche del tutto raramente: l’ultimo vero addio a cui non eravamo preparati risale al novembre 2022 con Alessandro Michele che lascia casa Gucci.
È Piccioli stesso a comunicarlo dal suo profilo, con una cura ed una gentilezza spiazzante, lasciando un pensiero di stima non solo a Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti, ma a tutti i professionisti con cui ha lavorato in 25 anni. Ne nomina alcuni, forse potendo avrebbe nominato tutti, ed è lui che ringrazia loro per le esperienze e la gioia.
Dagli show alle intuizioni, dalle foto amatoriali alle campagne, dagli applausi del pubblico agli abbracci con la famiglia: questo non vuole essere un elenco celebrativo dello straordinario lavoro di Piccioli, questo testo vuole dare immagine al sentimento disorientato che questa decisione ha procurato nel mondo della moda.
L’addio di Pierpaolo Piccioli è un saluto consapevole, composto ma allo stesso tempo dal fortissimo impatto emotivo, come una Black Tie.
È la celebrazione dell’individualità nella sfumatura di un Pink PP. È la forza, nella sua accezione più profonda, ricerca ed accettazione, comprensione ed esaltazione di Le Noir come nuovo spazio visivo non più privativo di luce, ma totalizzante ed accogliente.
L’addio di Pierpaolo Piccioli a Maison Valentino è riuscito ad essere magico perché non percepito con rabbia, con dissenso, con supposizioni ma spontaneo, diretto, quasi immune alle critiche, esattamente come un ragazzo che si diverte a coltivare la propria passione e l’immenso talento.
“Giovane e libero”, si dice. Nessuno saprebbe descriverlo in maniera più opportuna.
La fine è necessaria e l’inizio inevitabile. Nel mentre, solo applausi meritati e la realizzazione di aver goduto per 25 anni del lavoro di un giovane e libero artista che ha ridefinito e scritto nuove regole e combinazioni della moda contemporanea, a cui bisogna guardare con gratitudine nell’attesa di altra magia.