THE NEW LOOK E L’ASCESA DI CHRISTIAN DIOR

New look Dior

Può la moda risollevare lo spirito e le speranze di un’intera nazione? Sembra essere questa la domanda a cui vuole rispondere The New Look, la nuova serie di AppleTV+ ispirata alla vita dello stilista francese Christian Dior e in particolare alle circostanze che lo portarono ad emanciparsi dallo studio in cui lavorava per fondare la sua leggendaria casa di moda. 

L’episodio pilota si apre nella Parigi del 1955, durante la conferenza che Dior tenne alla Sorbona per parlare di estetica della moda e mostrare le collezioni Corolle ed En 8, ribattezzate New Look da Carmel Snow, la caporedattrice di Harper’s Bazaar.

Queste due linee, presentate nel febbraio del 1947 alla prima sfilata del couturier, ebbero un impatto rivoluzionario nel panorama francese e in seguito mondiale.

Da qui la serie fa un passo indietro trasportando gli spettatori al 1943. Sullo sfondo di una Parigi assediata da tre anni dai nazisti e in cui i suoi cittadini tentano di sopravvivere in qualunque modo possibile, Christian Dior (Ben Mendelsohn) è uno dei talentuosi stilisti che popolano l’atelier di Lucien Lelong (John Malkovich) e lavora al fianco di un giovane e ribelle Pierre Balmain. 

La loro clientela è per lo più composta dalle ricche mogli dei generali nazisti, le uniche a potersi permettere un tale lusso, e i due designer sono perciò costretti a ideare sontuose vesti che stridono con gli orrori della guerra che loro stessi vedono ogni giorno. Creare è sopravvivere, risponderà Dior alla domanda sul suo rapporto con i tedeschi posta da una studentessa americana nel corso della conferenza del 1955.

A condividere la scena con Dior, ci sono anche nomi come Cristóbal Balenciaga, Pierre Cardin e soprattutto Coco Chanel (Juliette Binoche), che può essere quasi considerata la protagonista femminile della serie. 

All’elegante mademoiselle e quella che può essere considerata a tutti gli effetti la caduta della sua maison è dedicata un’intera storyline.

Almeno per i primi cinque episodi, chi si aspetta un racconto biografico sull’arte di Dior potrebbe restare deluso: l’attenzione è fortemente focalizzata sulla guerra e le vicende personali ad essa legate, come la deportazione di Catherine Dior (sorella di Monsierur Dior e interpreta da Maisie Williams) nel campo di concentramento di Ravensbrück e il controverso rapporto di Coco Chanel con i gerarchi nazisti che le costò la stima dei suoi connazionali al termine del conflitto. 

La moda torna centrale solo al termine del quarto episodio con l’allestimento del Théâtre de la Mode, inaugurato al Louvre nel marzo del 1945.

La mostra, simbolo di ripartenza e rinascita per il paese e il settore dell’alta moda, nacque a scopo benefico e vide la partecipazione, oltre che di Dior e i colleghi dell’atelier Lelong, di nomi illustri come Cartier, Schiaparelli, e molti altri ancora che realizzarono completiin miniatura per dei manichini. 

Dopo il successo dell’iniziativa, mosso da un moto di indipendenza e dalla necessità di superare il dolore per la vicenda della sorella, Dior deciderà di fondare la propriamaison. Attingendo dallo stile sinuoso della Bella Époque e dal proprio genio creativo creerà abiti senza tempo come il Soirée à Rio e il Tailleur Bar. 

apple.com/it/tv Ben Mendelsohn nei panni di Christian Dior

Questi e altri modelli presenti nella serie sono stati ricreati fedelmente sulla base di immagini e foto di archivio messe a disposizione dalla maison Dior, come ha dichiarato la costumista della serie, Karen Serreau, in un’intervista all’Hollywood Reporter. 

Pur mettendo di tanto in tanto la moda in secondo piano e concedendosi delle libertà creative, The New Look riesce a raccontare un periodo di cambiamenti, rivoluzioni e le grandi figure che hanno contribuito a cambiare per sempre il modo di concepire l’haute couture.

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