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Bulgari e il fascino dei Mosaici Romani

Roma, “le fontane scheggiate”, la sua storia, le sue piazze e, soprattutto, i mosaici che decorano i monumenti più iconici, è da sempre una fonte inesauribile di ispirazione. E proprio dall’antica magnificenza dei mosaici delle Terme di Caracalla nasce la nuova, strabiliante collezione di borse Diva’s Dream firmata Bulgari. Un omaggio alla storia di Roma, un incontro perfetto tra il passato e il presente, dove l’arte millenaria diventa il cuore pulsante dell’eleganza contemporanea.

Da sempre, Bulgari incarna l’anima della capitale, e questa volta, sotto la direzione creativa di Mary Katrantzou – che guida il reparto accessori della maison da aprile 2024– il marchio ha deciso di rendere omaggio ai mosaici romani, una delle forme artistiche più affascinanti e ricche di significato della nostra storia. Dopo un’intensa ricerca tra gli archivi storici, Katrantzou ha tratto ispirazione dalle geometrie e dai colori vibranti dei mosaici delle Terme di Caracalla, creando un pattern esclusivo, Calla, che diventa l’elemento distintivo di questa collezione.

Un simbolo che racconta Roma

Con Diva’s Dream, Bulgari dà vita a una nuova identità visiva, che si fa eco dei celebri motivi del serpente – emblema del marchio – ma con un carattere tutto suo. Non un semplice logo, ma un simbolo che celebra la connessione tra l’antica Roma e la modernità della moda. Le borse della collezione, infatti, non sono solo accessori; sono vere e proprie finestre sulla storia, portando con sé la grandiosità del passato e reinterpretandola in chiave sofisticata e attuale.

Tra i pezzi più iconici, spicca la clutch Ginkgo, un’interpretazione in chiave contemporanea del mosaico, che cattura l’essenza del pattern Calla attraverso la lavorazione matelassé e l’uso di cristalli pavé. Questa clutch, sospesa su un bracciale in pelle, è considerata da Katrantzou come l’espressione più pura di questo nuovo linguaggio visivo, simbolo di una fusione perfetta tra arte e moda.

Al fianco della Ginkgo, ci sono anche le nuove Serpenti Duo e Serpenti Sugarloaf, borse a spalla in nappa morbida con volumi imbottiti, pensate per l’iconica donna Bulgari: elegante, audace, e perfettamente in sintonia con il suo tempo.

L’arte del dettaglio e la magia dell’artigianalità

Guardando una borsa Bulgari, è impossibile non notare la sua perfezione nei dettagli. Questo non è un caso: ogni creazione è il risultato di una sapiente alchimia tra maestria artigianale e materiali preziosi. Il lavoro meticoloso di ogni singolo pezzo ricorda la complessità dei mosaici antichi, dove ogni tessera era posizionata con precisione per formare motivi di grande impatto visivo.

Le borse sono realizzate a mano da esperti artigiani, che utilizzano tecniche tradizionali e strumenti sofisticati per creare l’effetto tridimensionale dei mosaici. Tra pietre dure, smalti lucenti e metalli che riflettono la luce come tessere di un mosaico antico, ogni borsa Bulgari si trasforma in un’opera d’arte da indossare, in grado di raccontare una storia di bellezza, tradizione e innovazione.

Simboli e Significati: l’anima della collezione

I mosaici romani non sono solo decorazioni: sono simboli che parlano di vita, di natura, di divinità, e di armonia. In questa collezione, Bulgari ha saputo cogliere questi significati profondi e riproporli attraverso i suoi modelli. I motivi floreali, che nei mosaici antichi rappresentano prosperità e rinascita, sono visibili in dettagli preziosi, mentre le figure geometriche rimandano ai pavimenti dei palazzi imperiali, evocando una sensazione di equilibrio e ordine cosmico.

Ogni borsa diventa così un legame diretto con la grande storia di Roma, un omaggio visivo alla città eterna che non smette mai di ispirare e stupire.

Diva’s Dream più che una semplice collezione di borse è una dichiarazione di stile che fonde la modernità con l’eredità storica di Roma. Bulgari, ancora una volta, ha dimostrato come la moda possa essere veicolo di cultura, raccontando storie attraverso linee eleganti e significati profondi. Un perfetto esempio di come l’arte, il design e la storia possano convivere e trasformarsi in creazioni senza tempo.

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Sicilia e artigianato: l’arte di Lidia Mallia

Noi di madin vogliamo parlare di artigianato in Sicilia, raccontare le esperienze e i casi di giovani artigiani che vogliono diffondere l’arte del handmade. Uno di questi esempi è Lidia Mallia, artigiana di qualità che da diversi anni si dedica alla realizzazione di accessori e capsule collection in ottica slow fashion.

La nostra curiosità ha preso il sopravvento e quindi abbiamo deciso di interviste Lidia, così da scoprire il suo mondo e magari qualche progetto futuro!

Presentati, come ti chiami quali studi hai fatto?

Mi chiamo Lidia e da sempre l’arte e’ stata la mia fonte di vita. Non ho mai immaginato altro ed il mio percorso di studi è stato sempre abbastanza naturale. Alle scuole medie mi sono avvicinata alla fotografia e come scuola superiore ho scelto di frequentare un liceo artistico con indirizzo pittura.

Subito dopo il diploma sono partita a Venezia per frequentare l’accademia di belle arti, per poi completare gli studi a Catania. Nel frattempo mi sono innamorata del cucito, per gioco ho fondato il mio brand nel 2015 e dopo la laurea ho frequentato un corso di pelletteria per approfondire le mie basi da autodidatta.

Quando nasce l’idea di aprire un tuo atelier?

Nasce mentre frequentavo l’accademia, avevo capito che il cucito mi dava molta gioia e riuscire ad arrivare alla gente con ciò che creavo era meraviglioso.

Raccontami del tuo marchio, quali sono gli elementi che lo contraddistinguono?  

Amando la pittura ho iniziato con dei tessuti dalle stampe stravaganti, dopo poco tempo ho scoperto un fornitore che poteva stampare i miei disegni, una svolta per me, potevo cucire degli accessori unici con delle stampe esclusive, questo è ancora un elemento fondamentale del mio marchio.

Dopo poco tempo mi sono avvicinata alla pelle, un materiale versatile e duraturo che sfrutta al massimo l’economia circolare. Negli anni questi due elementi sono rimasti i punti cardine del brand, parlo di tessuti illustrati e pelli.

Dove si trova il tuo atelier e come si rapporta al territorio?

La sede operativa si trova in un piccolo paese in provincia di Siracusa ma conosciamo bene la realtà delle nostre zone quindi è fondamentale la presenza sui social ed un e-commerce che spedisce in tutto il mondo.

Artigianato e sostenibilità, quali sono le sfide che hai incontrato?

Utilizzando principalmente le pelli faccio i conti con chi sconosce la vera sostenibilità di questo materiale, credendo che sia piuttosto la finta pelle ad essere la migliore amica dell’ambiente.

In realtà è assolutamente l’opposto, per creare l’eco pelle o finta pelle vengono usati materiali plastici, la quale va ad incidere fortemente sull’ambiente, poiché per la produzione sono utilizzati prodotti plastici derivanti dal petrolio e quindi altamente inquinanti per il nostro pianeta. Inoltre il nostro è un territorio difficile, quindi senza l’aiuto dei social sarebbe difficile emergere.

Quali sono le tue creazioni principali?

Principalmente realizzo borse e accessori, da qualche anno ho introdotto anche abiti e corsetti su misura.

Hai qualche sorpresa/programma per il futuro?

Per il momento ho delle cose in mente ma le comunicherò non appena avrò tutto più chiaro!

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BAGS PIPES per I-DESIGN. Arte, design e tradizioni.

In occasione della XII edizione di I-Design Palermo, in questi giorni e fino al 6 ottobre sarà aperta al pubblico nella sede dell’Ex Convento della Maggiore, via Teatro Garibaldi n27 a Palermo, la mostra BAGS PIPES, frutto del laboratorio sartoriale degli studenti di Fashion Design dell’Accademia di Belle Arti di Catania a cura di Andrea Giovanni Calì, cultore della materia Stile, storia dell’arte e del costume.

L’esposizione funge anche da paesaggio sonoro, raccontato dalle silhouette degli otri di zampogne, rivisitate per l’occasione in chiave contemporanea dagli studenti. Un progetto didattico del docente Vittorio Ugo Vicari che integra la 20° edizione del Festival “Zampognarea. Il mondo delle zampogne tra uomini e suoni” evento prodotto dal Presidente di AreaSud Maurizio Cuzzocrea.

Bags Pipes si annovera tra gli eventi in programma della XII Edizione di I-Design dal titolo “Andar per Mondi”, momento culturale e artistico di contaminazione tra spazio e design, storia e contemporaneità attraverso mostre, talk, presentazioni e convegni a cura della founder Daniela Brignone.

Il concept della XII Edizione “Andar per Mondi” esplora i diversi significati del viaggio in tutti i suoi aspetti, fisico, mentale e spirituale, simbolo di rottura o di legame. In questo contesto si colloca BAGS PIPES, legando il design all’antica tradizione delle novene popolari, tra zampogne e cornamuse, strumenti pastorali a sacco che accompagnavano gli uomini nei loro viaggi, simboli di identità e ritualità.

I-Design nasce nel 2012 con l’idea di lavorare sul tessuto siciliano economico e culturale, riportando i riflettori sulle potenzialità del territorio attraverso l’artigianato e la sua evoluzione. Daniela Brignone afferma ‹‹così come hanno fatto Dolce&Gabbana utilizzando la forza simbolica della Sicilia all’interno delle collezioni, I-Design vuole rivalutare la potenza artigianale siciliana. Con Bags Pipes si fa similmente, si riprende la tradizione per creare qualcosa di insolito, proponendo l’immagine vivida di una cultura celata dietro la frenesia delle città. La filosofia della tematica “Andar per Mondi” è proprio l’elogio alla lentezza, uno stimolo a creare una nuova connessione con l’ambiente e a mondi sconosciuti come quello delle zampogne nel caso di Bags Pipes››.

Il laboratorio di valorizzazione estetica degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania a cura di Andrea Giovanni Calì con il contributo didattico dei docenti Laura Mercurio e Massimo Savoia, si è basato sulla ripresa in chiave contemporanea, anche un po’ cool e scenografico dell’otre in pelle, creando appositamente un rivestimento per proteggere lo strumento musicale dalle intemperie.

Ogni studente ha così interpretato e realizzato un piccolo oggetto d’arte per la musica tradizionale, utilizzando più tecniche, dal patchwork al macramè, ricamo e pittura, al fine di mantenere il legame tra tradizione e innovazione.

L’allestimento ha raccontato il curatore ‹‹è stato essenziale, caratterizzato da un percorso di teche in legno e vetro resina per tutelare e nel contempo far risaltare l’opera al suo interno››. L’idea di progettare una mostra che fosse il risultato della contaminazione tra presente e passato, tra innovazione e tradizione è stata mossa dal desiderio di avvicinare i giovani ad una delle più antiche tradizioni musicali europee e mediterranee attraverso la progettazione creativa e la comprensione del valore simbolico che gli strumenti come zampogna e cornamusa portano in sé.

Così come gli uomini viaggiavano per arricchire la comunità con le loro musiche, anche gli studenti che hanno progettato le opere, si sono immersi nella storia, un viaggio in una tradizione lontana da loro, appartenente ad un altro modo di vivere la musica ma che fa comunque parte dell’evoluzione sociale, culturale e artistica europea.

BAGS PIPES, sostenuta dall’Associazione AreaSud, sarà ancora visitabile fino al 6 ottobre a Palermo e prossimamente, in occasione dell’inizio del festival “Zampognarea. Il mondo delle zampogne tra uomini e suoni”, si sposterà in viaggio attraverso la Sicilia, per una seconda edizione nel catanese. 

Opere in mostra di: Giuseppe Adorno, Cristina Barnabà, Giorgia Caponnetto, Azzurra Catania, Aurora Cordaro, Rosario Alessio Ferrera, Diletta Fichera, Calogero Milioto, Desirèe Noè, Raffaella Patti, Sofì Poidomani, Salvo Presti, Marika Sferrazza, Irene Tomarchio.