Una lunga discesa dalla scala frontale del Nelson Mandela Forum di Firenze segna l’inesorabile ritorno nel capoluogo toscano di Luca Magliano, che presenta ufficialmente la sua collezione Fall/Winter 2024-2025 in occasione di Pitti 105.
La collezione presenta un assortimento di cappotti oversize e capi di maglieria riutilizzati come giacche, completi eleganti la cui morbidezza accarezza gli occhi dello spettatore e borse in plastica che fungono da accessori, completano poi l’opera calzature da lavoro riadattate in chiave street. Questo “ricco” assortimento trova in sé anche spazio per la politica, con una t-shirt rappresentante una caricatura di Leonardo da Vinci imbrattata dalla dicitura «Leonardo una di noi».
I capi della collezione sono stati sviluppati in collaborazione con brand di punta della manifattura made in Italy: Untag (Per i binder); Borsalino (Per i cappelli); Kiton (Per i capi sartoriali).
I modelli percorrono la scalinata in un ritmo lento, costante, pigro, quasi trascinato, non curante della velocità con cui il mondo avanza intorno a loro nel suo continuo defluire d’impazienza.
Completa l’esibizione un’impegnativa risalita della scalinata, stavolta di spalle, sulle note di “La domenica delle Salme” di Fabrizio De Andrè e Mauro Pagani. Il brano, da sempre stendardo della tipica provocazione deandrediana, rappresenta il rifiuto della sempre più dilagante stretta del politicamente corretto in un’atmosfera ribelle e irreverente, calata su di un mondo di cupo sconforto.
Gli abiti di questa collezione sembrano rappresentare il mondo che ci circonda. Ciò che può sembrare un accostamento pigro e senza impegno, in realtà nasconde un significato più profondo.
Esso non è il risultato del tanto famoso “tuffo nell’armadio” ma bensì un’espressione pura e semplice di individualità in un mondo che dopo guerre e pestilenza tenta di ritrovare un’armonia nella sua semplicità.
Pitti Uomo si sa, è da sempre la kermesse della moda maschile ed è proprio in questo che Magliano tenta di differenziarsi dando spazio anche alla figura femminile, riadattata in chiave più fluida, confermando per l’ennesima volta il superamento del concetto che fu la distinzione tra capo da uomo e capo da donna. Tutti i modelli infatti, sebbene di generi diversi, appaiono androgeni e perfettamente adagio nella loro essenza, che va oltre il genere di nascita.
La collezione rielabora il tradizionale concetto di mascolinità in una chiave più moderna e rilassata, senza dimenticarsi di lasciare un’impronta queer sul terreno dove il dandy e lo skater hanno trovato il connubio.
A cinque anni dal suo debutto in Pitti, Magliano lascia dietro di sé una passerella dal messaggio politico deciso e forte, anche nella sua semplicità attraverso un’eleganza esclusiva, ma popolare.