A Catania il 2024 parte all’insegna dell’arte con la retrospettiva “Mirò, la gioia del colore”, curata da Achille Bonito Oliva con la collaborazione di Vincenzo Sanfo e Maïthé Vallès-Bled e il patrocinio della Regione Siciliana, l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e il Comune di Catania. Dal 20 gennaio al 7 luglio, il Palazzo della Cultura ospiterà 100 opere di Joan Mirò (1893 – 1983), provenienti da musei francesi e spagnoli: non solo dipinti, ma anche ceramiche, tempere, acquerelli, sculture e litografie che consentiranno ai visitatori di entrare nel variopinto e fantastico mondo del pittore catalano.
Un mondo che si rifiuta di essere prigioniero delle convenzioni della pittura e della società e anela alla libertà della sperimentazione pura, alla scoperta delle svariate forme che la materia può assumere. Dalle Avanguardie all’arte rupestre primitiva, passando per i grandi maestri del passato, lo stile di Mirò è espressione dello spirito creativo del suo tempo e vede nella linearità del simbolo e nell’energia del colore i protagonisti chiave per la creazione di un linguaggio universale, comprensibile a tutti.
A questa intenzione risponde l’apparente semplicità della sua produzione artistica che un occhio superficiale potrebbe accostare a quella di un bambino, scadendo nella tipica affermazione “potevo farlo anch’io”, riservata ormai a fin troppi artisti contemporanei. In realtà, le opere di Mirò sono frutto di una ponderata riflessione ed elaborazione, testimoniata dall’esistenza di diversi bozzetti preparatori.
Il suo tratto riconoscibile, unito all’intensità della sua tavolozza, è un invito ad abbandonare il rigore della ragione per inseguire il richiamo dell’immaginazione. In ogni opera è insita una spontanea vivacità che spiazza lo spettatore riportandolo alla dimensione ludica che si è soliti lasciare indietro una volta adulti.
La mostra catanese offre un percorso antologico che abbraccia circa sessanta anni di carriera dell’artista che insieme a Picasso e Dalì ha rappresentato una delle eccellenze della penisola iberica. Ogni sezione è dedicata all’approfondimento di ciascuno degli ambiti a cui Mirò si è interessato e tra questi certamente spiccano le copertine realizzate per la rivista d’arte francese Derrière le Miroir e le litografie per il libro illustrato di poesie di Tristan Tzara, padre del movimento Dadaista.
“Mirò, la gioia del colore” è un’occasione da non perdere sia per chi ha familiarità con l’artista catalano che per chi si affaccia per la prima volta al Surrealismo.
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